Giornalisti alla canna del gas. Pur di salvaguardare i “ribelli siriani” scacciati (anche con bombardamenti) dai territori che occupano da quattro anni (ad esempio, Aleppo Est) e che hanno insanguinato con decapitazioni, sequestri, lanci di mortaio e missili sui civili…, svaporate le bufale degli ospedali pediatrici o delle scuole sotterranee distrutte da Assad e dai Russi, si sono ridotti a riesumare la leggenda dei “barili bomba”.
Sulle incongruenze militari, economiche e tecnologiche di queste presunte “armi di distruzione di massa” abbiamo già scritto qui, qui, qui, qui…. Credevamo, quindi, inutile tornarci sopra. Impossibile, comunque, resistere alla tentazione di rispondere a questo sbalorditivo video, diffuso – ça va sans dire – da Repubblica, “Siria, come sopravvivere in guerra: i barili bomba diventano pale eoliche”. Un video, ammantato da una struggente musichetta, che pretende di dimostrare come gli operosi ed ecologici “ribelli siriani” utilizzino i resti dei barili bomba, lanciati da Assad o dai Russi, per farne pale eoliche per generatori elettrici.
Di barili “normali” per realizzare questo improbabile marchingegno, ovviamente, non ci sarebbe traccia in Siria. Non resta quindi che mettere insieme i mille pezzi di lamiera dei “barili bomba” esplosi o schiantatisi al suolo per realizzare queste pale eoliche. Parola di Repubblica.
(articolo già pubblicato nel 2016 nel sito http://pecorarossa.tumblr.com/